Il concerto si apre con un canto antico, Oh Roma Nobilis, che intonavano i pellegrini giungendo a Roma dopo un lunghissimo viaggio, per cantarne la meravigliosa bellezza in un ancestrale ringraziamento alla grandezza del cosmo. Questo avvicendarsi di canto solo e polifonia, d’individuo e di collettivo hanno dato il passo al suono e al pensiero per molti secoli. Il canto di uno si fa quindi canto di molti ed il programma prosegue con le polifonie di Gaspar Van Weerbeke, Giuliano Buonaugurio, Girolamo Frescobaldi e Giovanni Pierluigi da Palestrina, che con pari importanza a ogni voce ci rappresentano un universo giusto, senza sopraffazione e in cui tutto concorre alla vita e all’armonia. L’ultima parte del concerto è affidata alla poesia di Marchetto Cara, Andrea Antico, Bartolomeo Tromboncino e Giovanni Girolamo Kapsberger, che attraversa sontuosi palazzi dai grandi camini e dalle volte affrescate: qui l’uomo canta e si racconta, rappresenta la natura e se stesso come mai prima d’ora. Si conclude così il concerto, lasciandoci in un’atmosfera magica e sospesa, per riprendere il cammino dell’umanità che mai ha smesso di cercare la bellezza.
PROGRAMMA
Anonimo XIV Sec – Oh Roma Nobilis
Gaspar Van Weerbeke – Tenebrae Factae Sunt
Giuseppino Cenci, o Del Biado – Fuggi, fuggi da questo cielo
Buonaugurio Giuliano, detto Tiburtino – Fantasia sopra La Sol Fa Mi Fa Re LA
Bartolomeo Tromboncino – Ostinato vo’ seguire
Girolamo Frescobaldi – Toccata avanti la messa della Domenica (Fiori musicali 1635) – Toccata avanti la messa degli Apostoli (Fiori musicali, 1635)
Marchetto Cara – Come Che’l bianco Cigno
Giovanni Pierluigi da Palestrina – Ricercare sul IV° tuono
Giovanni Girolamo Kapsberger – Ballo IV°-Gagliarda-Corrente-Ballo
Anonimo XV Sec – Un Cavalier di Spagna
Andrea Antico – Non Resta in questa valle