Roma, primi decenni del ‘600, Fuga, Bernini, Borromini: in un tessuto urbano brulicante di obelischi, sinuosità divine strappate alla pietra e ardimenti prospettici si compie ancora una volta il miracolo di bellezza della città eterna che diventa luogo d’elezione di compositori, musicisti e cantanti, attratti dalle possibilità di fortuna e dalla presenza di grandi maestri presso i quali formarsi e perfezionarsi.